Ecobonus del 110% per tutti i lavori di risparmio energetico, se abbinati a quelli trainanti previsti dal decreto Rilancio. Ecco quali spese potranno accedere al super bonus.
In attesa delle disposizioni attuative, facciamo il punto su quali sono i lavori trainanti che consentono di accedere all’ecobonus del 110% per tutti i lavori di riqualificazione energetica.
Per lavori trainanti intendiamo l’elenco delle spese contenute nel decreto Rilancio per le quali sarà automaticamente riconosciuto l’ecobonus del 110% dal 1° luglio 2020 e fino alla fine del 2021.
Sintetizzando, si tratta dei seguenti lavori:
- lavori di isolamento termico degli edifici, con un’incidenza pari almeno al 25% della superficie e per un massimo di 60.000 euro per unità immobiliare dell’edificio;
- lavori di sostituzione dei vecchi impianti di climatizzazione in condominio, con impianti centralizzati ad alta efficienza energetica, fino ad un massimo di 30.000 euro per unità immobiliare dell’edificio;
- interventi su edifici singoli e villette (ad oggi solo se abitazione principale), per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti per riscaldamento, raffrescamento o fornitura di acqua calda a pompa di calore.
L’inclusione della generalità dei lavori di risparmio energetico nell’ecobonus del 110% è prevista dal comma 2 dell’articolo 119, il quale stabilisce che:
In attesa del decreto attuativo MISE con i requisiti tecnici previsti per i lavori trainanti, nonché del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate per le regole operative, facciamo il punto su quali sono le altre spese che, se eseguite in un progetto globale di riqualificazione energetica, potranno rientrare nell’ecobonus del 110%.
Ecobonus del 110%, i lavori di riqualificazione energetica collegati a quelli trainanti
Se abbinati a lavori di isolamento termico o di sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione, rientreranno nell’ecobonus del 110% le seguenti spese:
- sostituzione di serramenti ed infissi;
- schermature solari;
- caldaie a biomassa;
- caldaie a condensazione di classe A;
- lavori di riqualificazione globale dell’edificio
Il decreto Rilancio riduce i tempi di recupero, fissando in 5 anni il lasso temporale previsto per la fruizione della detrazione.
Alla modalità ordinaria si affianca poi l’introduzione del doppio meccanismo di cessione del credito e sconto in fattura.
Il contribuente potrà cedere la detrazione al fornitore dei lavori, in cambio di uno sconto sulla spesa sostenuta. La ratio è consentire ai contribuenti di effettuare lavori di riqualificazione energetica a costo zero.
Il fornitore avrà a sua volta la possibilità di cedere il credito d’imposta ad altri soggetti, banche ed intermediari finanziari compresi. Si potrà rivolgere alla banca anche il contribuente che ha sostenuto le spese, nel caso in cui fosse difficile accedere all’opzione dello sconto in fattura.
FONTE: www.informazionefiscale.it